martedì 25 giugno 2013
Il Giorno Dopo
Si svegliò sulla sponda di un lago, quando i primi bagnanti iniziavano la giornata di sole. Appena aprì gli occhi notò lo sguardo schifato della gente vicino a lui. Si alzò in piedi e notò che aveva i jeans con un grosso squarcio per gamba, e la camicia tutta sbrindellata. Le scarpe coprivano la parte superiore dei piedi ma avevano perso la suola... se ne liberò e si avviò in direzione opposta del lago. Sulla strada passavano ancora poche macchine e l'asfalto non era ancora troppo caldo. Entrò in un bar e mentre entrava mise una mano nella tasca dove teneva i soldi ma non ce li trovò... fece dietro-front davanti agli occhi allibiti del barista e di una signora che stava al bancone. Uscito dal bar iniziò a camminare senza meta, lungo la strada, le poche macchine che quasi lo strusciavano. Gli venne incontro un cane che abbaiava contro di lui. L'uomo non ci fece caso e continuò a camminare. Il cane pur di continuare ad abbaiargli contro sfidava le macchine e ora lo seguiva. Giachi iniziò a mettere a fuoco i ricordi del giorno prima, allora tornò indietro verso la spiaggia dove si era svegliato. Il cane smise di abbaiare ma continuò a seguirlo. Giunto alla spiaggia Giachi notò che nel posto in cui aveva dormito adesso c'era un asciugamano steso. Salì sull'asciugamano e cercò di ricordare meglio. Un albero, una barchetta, una lattina vuota. Scese dall'asciugamano mentre la padrona di questo gli stava gridando dall'acqua. andò verso la lattina vuota e la raccolse. Dentro c'era un foglio di carta mezzo bagnato, si leggeva solo '...mancato tanto...'. Lo mise in tasca e andò verso la barchetta, col cane ancora dietro. Dentro c'era una donna che dormiva avvolta in una coperta. Aveva capelli rossi lunghi e mossi. La svegliò. La donna lo guardò e disse 'Alla fine ci sei riuscito'. Giachi non rispose, ma continuò a guardarla negli occhi. Poi disse 'In realtà io non volevo...'. 'Non mentire... tu sapevi che sarei venuta...'. Giachi estrasse di tasca il foglio trovato nella lattina e glielo porse. 'L'hai scritto tu questo?'. 'Sì, ma cosa importa ormai'. Giachi guardò verso il lago e non riuscì a trattenere una goccia che gli scese da una palpebra. 'Dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri', disse Giachi. 'Hai ragione', disse Giada, 'è meglio che ognuno riprenda la sua strada'. 'Non intendevo questo... possiamo anche continuare per la stessa strada, ma non più come prima'. Giada lo guardò per un attimo, con uno sguardo incredulo, e un po' contrariata. Poi si volse dall'altra parte e si ritirò la coperta sulle spalle. Giachi si sedette sulla sabbia vicino alla barca. 'Quello che decidi tu per me va bene', disse Giada da dentro la barca. A giachi scappò una risata. Poi accarezzò il cane che iniziò a leccargli l'altra mano.
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